L’Italia è un paese di prossimità. Un paese intero che se trasformato in un viaggio, anche se diverso per ognuno di noi, regala un itinerario infinito. In Italia non esiste l’ultima tappa, per qualsiasi motivo si possa viaggiare, ce ne sarà sempre un’altra in cui perdersi o lasciarsi affascinare.
Città d’arte, musei, teatri, spiagge e grandi laghi, montagne e colline ammantate di vicoli e tramonti. Quello che però che più ci appartiene e ci conquista, da sempre, è la capacità di immergerci nelle tradizioni di quei luoghi. La buona tavola, un buon vino e quell’atmosfera di incredibile spensieratezza che regala l’ascoltare anche senza parole la storia di quel momento, valgono sempre il viaggio.

In questo post, dedicato a chi ama proprio il vino e la buona tavola, abbiamo messo insieme sedici borghi medievali capaci di rappresentare qualsiasi distanza voi vogliate percorrere. Non è una classifica, ma un concentrato di autenticità nel quale tanto per una fuga lontana, quanto per una gita fuori porta, basta troviate la vostra e poi un’altra e un’altra ancora.
- Aggius (Sardegna)
- Appiano (Sud-Tirol)
- Avola (Sicilia)
- Barolo (Piemonte)
- Erice (Sicilia)
- Montefioralle (Toscana)
- Manduria (Puglia)
- Montalcino (Toscana)
- Montefalco (Umbria)
- Montepulciano (Toscana)
- Morbegno (Lombardia)
- Offida (Marche)
- Passirano (Franciacorta, Lombardia)
- Soave (Veneto)
- Taurasi (Campania)
- Venosa (Basilicata)
Offida (cominciamo dalla nostra terra)

Offida, borgo antico racchiuso dalle mura castellane del XV sec, è inserito tra I borghi più belli d’Italia. Posto su uno sperone roccioso, tra le valli del Tesino e del Tronto, è noto per la laboriosa e paziente arte del delicato merletto al tombolo, tradizione antica, a cui è dedicato un museo posto all’interno dell’ottocentesco palazzo De Castellotti. Il borgo di Offida si caratterizza per i resti delle sue mura medievali, mentre della rocca cinquecentesca restano un tratto di muraglia e due torrioni cilindrici. Di notevole interesse risulta la chiesa di Santa Maria della Rocca, con la sua suggestiva posizione, il Monastero di San Marco, la Chiesa della Collegiata e il Santurario del Santo Bernardo. Dal punto di vista delle tradizioni culturali Offida è famosa per il suo Carnevale e per l’arte del Merletto a Tombolo. Il Carnevale, di origini antichissime, è caratterizzato da manifestazioni molto originali, che traggono origine probabilmente dai saturnali romani. In questo scenario, tra colline e correnti d’aria che scorrono tra mare e montagna, in questo territorio si apprezza una delle DOCG più sorprendenti d’Italia: l’Offida DOCG.
Vini consigliati: Pecorino Offida DOCG, Passerina Offida DOCG, Rosso Piceno DOC
Cibi consigliati: Tajine di agnello, Olive all’Ascolana, Maccheroncini di Campofilone ai frutti di mare, Passatelli in brodo
Aggius

Nel nord della Sardegna, situato a 514 metri sul livello del mare, Aggius è un tipico paese della Gallura immerso nelle rocce granitiche, muretti a secco e nuraghi, ai piedi della seghettata cresta montuosa detta “Monti di Aggius”. Il panorama si estende dall’Asinara sino all’arcipelago della Maddalena e alla Costa Smeralda. In giornate limpide si possono ammirare le ventilate Bocche di Bonifacio e la vicina Corsica con le riconoscibili falesie di Capo Pertusato, mentre nel periodo invernale e primaverile si ergono nitide le alte cime innevate.
Aggius si presenta come un equilibrato alternarsi di rocce granitiche, boschi secolari di lecci, di sughere, macchia mediterranea, pascoli e vigneti, ai quali il mutare delle stagioni conferisce aspetti e colorazioni variegate.
Vini consigliati: Vermentino di Gallura
Cibi consigliati: Zuppa gallurese, Mazza frissa, Porcetto, Seadas
Appiano

A 9km da Bolzano, con un orizzonte caratterizzato da fortezze, castelli e manieri, Appiano sulla Strada del Vino, a 420 sul livello del mare, è situato tra casali e vigne. Un’atmosfera dal fascino mediterraneo immerso tra vigne e residenze storiche con coltivazioni vitivinicole che sono le più estese dell’intero Alto Adige.
I romantici laghetti di Monticolo sono mete ideali per le passeggiate, per le gite in biciletta e per il nuoto. Appiano è un punto di partenza ideale per passeggiate ed escursioni. 400 km di sentieri escursionistici ottimamente segnati, una vegetazione rigogliosa e mediterranea, due romantici laghi balneari, un’infinità di luoghi di interesse storico culturale e vini pregiati di fama internazionale da più di 20 cantine vinicole, la rendono di diritto una tappa da segnalare e smarcare.
Vini consigliati: GewÜrtztraminer, MÜller Turgau, Kerner
Cibi consigliati: Almkase, Graukase, Bergkase, Canederli e Schlutzkrapfen
Avola

Avola è una cittadina balneare a due passi da Noto, di pregevole architettura e dalla storia interessante. Distrutta dal terremoto del 1693, la città fu ricostruita più a valle in uno stile tardo barocco tendente al liberty. La sua rete urbanistica e viaria, se vista dall’alto, si presenta come una cella esagonale: è un omaggio urbanistico alla tradizione locale dell’apicoltura. Avola infatti è la porta dei Monti Iblei, e sulle sue colline le api producono un miele gustoso che da secoli rappresenta una risorsa importante per l’economia locale. Il nome stesso Avola viene dal latino Apicula. Dalla strada costiera di Avola si può visitare una stupenda roccia a picco sul mare chiamata ‘U Pizzu i Iaddina’ (La Punta di Gallina), che da origine a circa 500 metri di sabbia bianca a balcone su una grande pineta a circondare un importante sistema di dune. Tra alte scogliere con grotte ed archi naturali si apre un paesaggio unico.
Vini consigliati: Nero d’Avola
Cibi consigliati: Arancini, Carne murata, Involtini di pesce spada, Cannoli siciliani, Pasta di mandorle
Barolo

Il borgo di Barolo (Bareu o Bareul in piemontese) si trova nella storica regione delle Langhe, in Piemonte. Adagiato su di un piccolo altopiano, a forma di sperone, è protetto dai rilievi circostanti e disposti ad anfiteatro. Oggi Barolo è un paese del vino nel senso strettissimo del termine: la sua presenza si respira infatti a ogni angolo di strada. E il Barolo vino, che non è come tutti gli altri, fa di Barolo paese un po’ una sorta di “luogo sacro”, cui gli adepti del culto pagano del vino dovrebbero di tanto in tanto rendere omaggio con un “pellegrinaggio”. Questo non pare comunque avere alterato né il carattere tranquillo delle genti di qui né il loro ritmo di vita. Non stupitevi dunque se Barolo, diversamente da altri luoghi divenuti improvvisamente celebri per il vino, è ancora un paese di proprietà dei suoi abitanti: questo carattere lo si può riscontrare recandosi dal panettiere o in farmacia, dove non è inconsueto attendere per alcuni minuti il proprio turno mentre la persona davanti a voi sta ragguagliando l’esercente sullo stato di salute di qualche suo caro. In questi casi non fatevi prendere dalla fretta o dall’impazienza ma lasciatevi cullare dal ritmo, dolce come le tante colline che circondano questo magico borgo.
Vini consigliati: Barolo, Freisa, Nebbiolo, Barbera d’Alba
Cibi consigliati: Vitello tonnato, Tajarin, ravioli del plin, Tartufo, Bagna cauda, Finanziera
Erice

In provincia di Trapani, Erice è un borgo medievale ricco di tradizioni e di storia. Di antichissime origini, situata a 751 metri sul livello del mare, sembra essere stata fondata dagli Elimi, un popolo proveniente probabilmente dalla Grecia e stanziatosi nella Sicilia occidentale. Passeggiando per le vie del borgo, molteplici sono le caratteristiche che la rendono unica nel suo genere, particolare è l’aspetto urbanistico valorizzato da edifici di notevole pregio con le strade acciottolate, vicoli stretti che permettono ad una sola persona di passare, botteghe di artigianato tipico con ceramiche finemente decorate, tappeti variopinti e squisiti dolci a base di mandorla e frutta candita. Il territorio offre ai turisti itinerari storico-colturali e per gli amanti della natura, sentieri di trekking.
Vini consigliati: Erice DOC
Cibi consigliati: Busiate alla trapanese, Cous cous di pesce, Caponata, Cabuccio trapanese, Mostazzoli
Montefioralle

Tra le dolci colline del Chianti, sorge Montefioralle, un piccolo borgo appena sopra Greve in Chianti nel fiorentino. Un gioiello di rara bellezza sviluppatosi intorno all’antico castello, composto da una strada radiale dalla quale si dipanano dei vicoletti facenti tutti capo al cassero feudale. La più antica testimonianza del piccolo borgo di Montefioralle, in Toscana, risale al 1085. Il castello di Monteficalli viene citato diverse altre volte all’inizio del XII secolo come una curtis in cui venivano rogati atti ufficiali, atti conservati nell’archivio della Badia a Passignano. Sviluppandosi intorno all’antico castello il borgo ha preso una pianta di forma ellittica, composto da una strada radiale dalla quale si dipanano dei vicoletti facenti tutti capo al cassero feudale. Dell’antico cassero oggi è rimasta una poderosa struttura a pianta rettangolare che presenta un rivestimento in filaretto di pietra alberese.
Vini consigliati: Chianti Classico
Cibi consigliati: Bistecca alla fiorentina, Buccellato toscano, Castagnaccio, Coniglio in porchetta
Manduria

Il Primitivo accompagna i pasti dei pugliesi da secoli, è il loro vino preferito per il suo carattere deciso e acceso, proprio come l’indole di questa terra e del suo popolo. Le linee dritte dei vitigni circondano Manduria, questo vino è il motivo d’orgoglio e il biglietto da visita con cui questo borgo si presenta nel mondo. Manduria è piccola e graziosa, circondata da una spessa cinta muraria che racconta le sue origini e da millenni la protegge senza che ci sia minaccia. Il mare lambisce la baia di San Pietro, la torre poco distante custodisce le saline dei monaci benedettini dove il vero spettacolo sono i fenicotteri rosa, una vera rarità di una bellezza che sembra dipinta. In tanti vengono qui ad osservarli da lontano, per non disturbare il loro vivere dedito alla quiete.
Manduria nel suo seno custodisce leggende e miti, quel pizzico di sale che insaporisce e crea fascino. Il fonte Pliniano ospitava davvero una gallina dalle uova d’oro? E San Pietro si è veramente fermato a dissetarsi con le acque del fiume Bevagna? Forse sì, forse no, a volte il bello delle leggende è semplicemente il crederci con disincantata illusione, senza chiedersi perché.
Vini consigliati: Primitivo di Manduria, Aleatico
Cibi consigliati: Castrato alla brace, Ciceri e tria, Panzerotti ripieni, Orecchiette, Sgombro all’aceto
Montalcino

Su un dorso esterno della Val d’Orcia, ecco stagliarsi all’orizzonte Montalcino, la patria del Brunello, uno dei vini italiani più noti e apprezzati nel mondo, nonché il primo a ottenere nel 1980 la Docg. Ogni cosa, in questo borgo, ha il sapore delle sue uve, ogni mattone ha i colori della sua tradizione secolare. Perfino l’antica Rocca, eretta dai senesi nel 1361, ospita oggi nei suoi ambienti interni un’enoteca dedicata al mondo del Brunello. E con un bicchiere di questo nettare degli dei in mano, ci si nutre anche di musica e teatro, grazie agli spettacoli ospitati nel cortile. Montalcino è infatti ricca d’arte, nonché tra i più antichi centri di produzione ceramica di tutta la Toscana. Il complesso conventuale di Sant’Agostino è sede dei musei cittadini. In una verdissima valletta a una certa distanza dal borgo, troviamo la chiesa abbaziale di Sant’Antimo. La si direbbe una chiesa francese, così alta, tutta portata in verticale, in travertino e alabastro. Fu iniziata nella seconda metà del XII secolo. Grifi, aquile, animali fantastici, motivi geometrici scrivono storie sui portali dell’edificio e sui capitelli. Pur essendo una località ricca tutto l’anno di eventi, folclore e tradizioni, di gran lunga il più eccezionale è il Torneo di apertura delle Cacce a metà agosto, in realtà un’appassionante gara di tiro a segno in cui i bersagli sono fedeli riproduzioni. In palio una freccia d’argento che rievoca l’antica tradizione dell’omaggio della cacciagione al castellano.
Vini consigliati: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino
Cibi consigliati: Bistecca di maiale con le rape, Cardi trippati, Cipolle farcite, Crostini fegato
Montefalco

Circondato da vigneti e uliveti, Montefalco domina dall’alto di una collina la pianura dei fiumi Topino e Clitunno. Per questa favorevole posizione panoramica dal 1568 gli è stato attribuito l’appellativo di Ringhiera dell’Umbria. Da qui, nelle giornate più limpide, è possibile ammirare un panorama a 360° che spazia da Perugia sino a Spoleto, dal Subappennino ai Monti Martani. Montefalco custodisce un ricco patrimonio artistico che lo rendendolo un punto di riferimento essenziale per la conoscenza della pittura umbra, a cominciare dal Polo museale di San Francesco che appresenta una sintesi della storia.
Avvolto dalle splendide mura medievali, all’interno della prima cinta di mura sono presenti molte chiese, tra cui quella dedicata a Sant’Agostino. Montefalco, per la sua posizione, si presta in particolar modo ad una serie di gite e di escursioni. Senza allontanarsi troppo dal borgo, Sistema Museo e il Museo Civico organizzano itinerari pedonali con visite guidate a tema molto interessanti, attraverso le quali sarà possibile esplorare luoghi, mestieri e sapori del passato cittadino. Per gli appassionati d’arte, l’itinerario Montefalco e La Meraviglia del Rinascimento, dedicato a Benozzo Gozzoli è l’ideale.
Vini consigliati: Sagrantino di Montefalco, Trebbiano Spoletino
Cibi consigliati: Agnello al tartufo nero, Ciaramicola, Bandiera e Pannociato
Montepulciano

A cavallo tra la Val Di Chiana e la Val d’Orcia sorge Montepulciano, un borgo di origine etrusca, il cui centro abitato, avente caratteristiche medievali, si presenta a forma di “S” ed è racchiuso entro tre cerchia di mura, costruite tutte verso il XIV secolo. Un borgo unico con eleganti palazzi rinascimentali, antiche chiese, splendide piazze e piccoli angoli nascosti.
Ha notorietà anche per la ricchezza di ottimi vigneti, dai quali si ricava il Vino Nobile di Montepulciano DOCG. L’urbanizzazione rurale coesiste con centri urbani traboccanti di memorie storiche e mirabili opere d’arte, il tutto incastonato in un paesaggio agricolo, spesso altamente specializzato. In quest’area si amalgamano boschi di pini silvestri, lecci e castagni, con piani sabbioso-arenacei coltivati, ondulazioni argillose, pianure un tempo paludose. Un territorio eterogeneo, a bassa densità di popolazione, rimasto quasi isolato dagli influssi delle aree circostanti. Il centro abitato ha caratteristiche di borgo medievale a forma di “S” ed è racchiuso entro tre cerchia di mura, costruite tutte verso il XIV secolo. Montepulciano è un composto di Monte e Policiano, Polciano o Pulciano, dall’etrusco purth che significa comandante, generale, condottiero, dittatore, magistrato.
Vini consigliati: Nobile di Montepulciano DOCG, Rosso Montepulciano DOC, Vino Toscano Bianco IGT
Cibi consigliati: Pici con salsa briciolata, Coratella di cinghiale, Agro e dolce
Morbegno

Morbegno, in Valtellina, è un borgo solcato da stradine strette che trovano spazio tra edifici centenari. Scorci quasi magici e percorsi ricchi di suggestioni, da ricordare piacevolmente. Nel centro storico avvertirai con chiarezza il fascino di Morbegno e della sua storia antica, la cui traccia è ancora fortemente percepibile. In questo paesino si nascondono tesori artistici, palazzi maestosi che racchiudono splendidi saloni, facciate decorate da balconi in ferro battuto affacciate sul dedalo delle viuzze di Morbegno. Imperdibile è il Palazzo Malacrida, che si erge nella parte alta del paese. Questa nobile dimora è un mirabile esempio di rococò in Valtellina. In particolare, meritano una visita il salone da ballo al primo piano e gli affreschi che decorano le pareti del palazzo.
Oltre alle bellezze architettoniche, Morbegno ospita nel suo centro anche numerose cantine storiche, segno dell’importante attività vinicola svolta.
Vini consigliati: Valtellina Superiore DOCG
Cibi consigliati: Pizzoccheri, Polenta taragna, Bitto, Taroz, Sciatt
Passirano

Un gioiello di storia medievale nel cuore della Franciacorta. È il Castello di Passirano, oggi di proprietà privata e visitabile esternamente con una tranquilla passeggiata a piedi.
Immerso nella quiete delle dolci colline circostanti, il Castello di Passirano non smette di stupire anche dopo ripetute visite. Consigliamo di concedersi un tour alla scoperta di Passirano e delle sue frazioni Camignone e Monterotondo per ammirare vie, viottole, antichi palazzi e godere di imperdibili colpi d’occhio sui filari. Eretto nel 1100 a scopo difensivo, il Castello di Passirano conserva le mura massicce, l’antico fossato su un lato e le due torri a pianta semicircolare tra cui la Torre della Specola, adibita nel XVIII secolo a osservatorio astronomico. Di grande impatto visivo la merlatura ghibellina, di origine seicentesca. Il portale di accesso risale invece al XVIII secolo. All’interno del Castello di Passirano opera attualmente un’azienda vitivinicola produttrice di vino Franciacorta.
Vini consigliati: Franciacorta, Vermouth, Barolo chinato
Cibi consigliati: Tinca al forno, Casoncelli alla bresciana, Polenta e bruscitt
Soave

Il borgo di Soave, in provincia di Verona, sorge ai piedi dei Monti Lessini e si presenta come una graziosa cittadina medievale, le cui caratteristiche spiccano dal Castello e dai numerosi palazzi costruiti in quel periodo. Il Maniero domina l’intero territorio e la cortina muraria circonda interamente l’antico borgo.
Soave è famosa in tutto il mondo anche per il suo omonimo vino bianco, grazie ai sui dolci pendii collinari dove nasce l’uva garganega. Infatti pare che sia stato dato da Dante Alighieri, ospite per un banchetto al Castello Scaligero a dare il nome “Soave” al paese in virtù del suo delizioso vino.
Il Castello è una tipica costruzione militare del Medioevo e sorge sul Monte Tenda. Questo è costituito da un’alta torre, il Mastio, intorno alla quale si sdoppiano i giri delle mura che raccolgono tre cortili.
Lungo via Roma, cuore della cittadina medievale, si affacciano i principali monumenti di Soave. Non può mancare una visita al Duomo di San Lorenzo, al Palazzo di Giustizia e al Palazzo del Capitano sede del Comune di Soave.
Spingendosi fuori le mura, a nord del paese, si suggerisce una sosta a Borgo Bassano per la visita al Santuario della Madonna della Bassanella.
Vini consigliati: Soave DOC, Soave Classico DOCG, Recioto di Soave DOCG
Cibi consigliati: Stracotto d’asino, lumache, Baccalà alla vicentina, Gratin polesano, Sarde in Saor
Taurasi

Taurasi, il comune di origine sannita che dà il nome al celebre vino irpino il primo a meritare la prestigiosa DOCG. Situato nella media valle del calore, il comune di Taurasi è posto su di uno sperone che domina dall’alto l’intero fondovalle, in prossimità del punto in cui il fiume è attraversato dalla strada statale delle Puglie. Di origine sannita, in epoca romana entrò a far parte del territorio della vicina colonia di Aeclanum, all’epoca importante centro commerciale.
Le origini della città si perdono nella notte dei tempi: il nome fa riferimento al toro, animale condottiero e guida spirituale della tribù dei “Taurasini” della stirpe dei sanniti, che giunti dal Nord andarono ad occupare una vasta zona tra le odierne province di Avellino e Benevento. Numerose le espressioni artistico-monumentali come i castelli, le mura e i palazzi gentilizi. Scendendo verso le sponde del fiume Calore, poi, si incontra un’ampia area naturale che, specie nei periodi in cui maggiore è la portata delle acque, riempie gli occhi di un verde intenso e le narici del fresco della campagna.
Vini consigliati: Taurasi DOCG, Campi Taurasini DOC, Irpinia DOC
Cibi consigliati: Culatello irpino, Lagane e ceci, Soffritto irpino, Cannazze di Calitri, Baccalà alla “ualanegna”
Venosa

Patria del poeta latino Quinto Orazio Flacco, Venosa si trova nella regione del Vulture-Melfese, in Basilicata.
L’origine del nome è da ricercarsi nel motivo della sua fondazione, avvenuta in onore della Dea Venere. Le tracce rinvenute assieme a resti di una necropoli neolitica, trovati in località Toppo d’Aguzzo a Rapolla nelle vicinanze del territorio venosino, certificano la presenza umana nel territorio di Venosa sin dai tempi della Preistoria. Gran parte di queste testimonianze si trovano al “Parco Paleolitico” di Notarchirico.
Ricca di gioielli artistici e architetture di pregio si possono ammirare sin da quando si fa ingresso nel paese, tra la Chiesa della Trinità e l’annessa Incompiuta, luoghi sacri fortemente legati all’origine della dinastia normanna, il vicino Parco archeologico, finché si giunge nel cuore del suo centro storico dove domina il maestoso castello Pirro del Balzo.
Da non perdere, poi, sono la cattedrale di Sant’Andrea Apostolo, il sito preistorico paleolitico di Notarchirico, tra i più antichi d’Europa, la cosiddetta Casa di Orazio, diversi palazzi storici e fontane, come quella Angioina, o dei Pilieri, proprio di fronte al castello, eretta nel 1298.
Venosa è teatro di eventi dalla varia ispirazione, culturale, religiosa ed enogastronomica, in ogni momento dell’anno, come in occasione di “Aglianica”, che da quasi un ventennio nell’area del Vulture-Melfese celebra l’Aglianico Doc.
Vini consigliati: Aglianico del Vulture Superiore DOCG, Grottino di Roccanova, Matera Bianco DOC
Cibi consigliati: Zuppa di fave e cicoria, Strascinati con la menta, Pignata di agnello
Speriamo che tutto questo possa invitarvi a fare un buon viaggio e se capitate dalle parti di Offida, noi siamo a Montefiore dell’Aso che è uno dei Borghi più belli d’Italia, veniteci a trovare.